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Lampi di guerra e raggi di speranza

La Mostra-concorso dei presepi allestita presso il Teatro Parrocchiale di Gianico taglia il traguardo della 30a edizione, ciò grazie alla costanza del gruppo di volontari che trova in Fabrizio Antonioli un instancabile coordinatore. L'iniziativa nata nei primi anni '90 s'è ormai istituzionalizzata divenendo una consuetudine imprescindibile delle ritualità natalizie in un'area che oltrepassa l'ambito valligiano. Un Natale, quest'anno, rattristato dalle immagini dei cieli di Palestina, non più solcati da fulgide scie di comete bensì da terrificanti traiettorie di guerra, nondimeno reca conforto il perdurare della tradizione popolare dei presepi, segno inequivocabile di speranza nell'ideale cristiano della ”pace in terra fra tutti gli uomini di buona volontà”, obiettivo invece ritenuto utopistico e perciò abbandonato dalla rassegnazione della politica e della cultura contemporanea.

La rappresentazione della Natività di Gesù nella parrocchia gianichese ha radici importanti, i più anziani rammentano ancora le scenografie degli anni Trenta allestite dal parroco Don Santo Delasa con statue di grandi dimensioni in terracotta e gesso. Ben presenti nella memoria popolare altresì i presepi viventi ideati negli anni Sessanta dal giovane curato Don Gianni Salvetti , coronati da principeschi cortei di Re Magi che, fra incantate ali di folla, toccavano pure le strade dei paesi viciniori.

Anche quest'anno le opere esposte, oggetto di valutazione da parte dei visitatori, sono suddivise nelle usuali tre categorie: bambini, famiglie, artisti. Presso l'attiguo fabbricato, noto come “casa del curato”, viene ospitata l'installazione presepiale dell'artista cremonese Ruggero Galasi dove la Natività viene collocata entro un contesto tipicamente padano meticolosamente ricostruito. Nel medesimo locale trova posto una interessante rassegna del materiale cartaceo prodotto in questi trent'anni: locandine, immaginette, cartoline. Per l'edizione in corso la locandina e le cartoline commemorative sono opera della giovine designer Anna Pendoli e di Pietro Guglielmin. L'opportunità di impreziosire le cartoline verrà offerta il giorno 5 gennaio con l'annullo filatelico speciale di Poste Italiane. In un'altra immagine, prodotta per l'occasione, il nuovo Parroco Don Fabio Mottinelli rimarca opportunamente la ricorrenza degli 800 anni dall'allestimento del primo presepio ideato da San Francesco d'Assisi, che ha dato la stura alla tradizione della rappresentazione scenica della notte santa di Betlemme, capace, ancora oggi, d'intenerire i cuori di bambini ed adulti.

Le opere presentate nel corso di questi tre decenni manifestano un'indubbia evoluzione, in particolare per l'impiego di nuovi materiali costruttivi e l'adozione di stilizzazioni più aderenti alle espressioni artistiche della modernità, ma, qualunque sia l'interpretazione iconografica, nell'atto creativo di ogni singolo presepe le pulsioni soggettive rivelano in genere la costante tensione verso l'armonica coincidenza fra bello, bene e buono, che già fu un saldo principio nella filosofia della Grecia antica e che oggigiorno costituisce un atto di resilienza verso una sterile deriva etica.

f.c.



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