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La leggenda del Vischio


Baci fortuna e… vischio! L’usanza di baciarsi sotto un ramo di vischio è inglese e scandinava, in Bretagna porta felicità alle giovani coppie.

Anche da noi la pianta sacra dei Druidi Celti è diventata una garanzia di buona sorte per il nuovo anno.

Il Vischio europeo germoglia come un parassita sugli altri alberi. I suoi semi hanno bisogno di oltre un anno per penetrare con una radice speciale nella corteccia della pianta ospite.

I Celti consideravano il vischio una pianta sacra e credevano che fosse caduta direttamente dal cielo. Plinio il Vecchio, descrivendo i riti celtici, attorno al 60 dopo Cristo ricorda: Sei giorni dopo la luna nuova, il sacerdote sale sull’albero e taglia il vischio con il falcetto d’oro. Poi lo avvolge in un panno bianco. In seguito si offrivano sacrifici e preghiere.

Per i galli il vischio era il rimedio contro tutti i mali.

Nel Medioevo, con il suo legno, si facevano crocefissi da portare addosso, ed era facile trovare nelle case vischio di quercia, perché lo si riteneva un’efficace protezione contro i fulmini.

In Germania, per Natale le abitazioni si riempiono di vischio che, messo in vaso o appeso, sopra le porte e sulle pareti, è garanzia di fortuna nell’anno che verrà.

Tutte queste leggende propiziatrici, tutte le storie che si raccontano intorno al fuoco quando si avvicina il Natale, fra le quattro pareti di casa, avvolti in caldi indumenti, nella rilassante atmosfera di una luce soffusa, portano ancora intatto il fascino di antiche memorie.

Anche chi non vuole lasciarsi andare alla fantasia di un piccolo gesto di buon augurio, scopre come sia più facile affrontare il futuro con la certezza di piccole scaramantiche usanze, come un bacio sotto un rametto di vischio.


Per gentile concessione della rivista Presepi Bresciani anno 1998