Giuseppe, santo nei Vangeli è sposo di Maria e padre putativo di Gesù Cristo. I Vangeli di S. Matteo e di S. Luca dicono pochissimo della sua vita se non che era un povero e semplice falegname discendente diretto di Davide, figlio di Giacobbe e di Heli, emigrato in Galilea.
Quando l’Angelo Gabriele annunciò la nascita di Gesù Cristo, Maria Vergine era fidanzata e promessa sposa di Giuseppe. Gli evangelisti San Matteo e San Luca affermano la paternità legale di S. Giuseppe, ma lo escludono dalla paternità fisica del Redentore che fu concepito per opera dello Spirito Santo, restando Maria vergine, prima, durante e dopo il parto. Il censimento indetto da Augusto obbligò Giuseppe e Maria a recarsi da Nazareth, sua dimora abituale, a Betlemme, paese di origine e ivi nacque Gesù. All’epoca dell’Editto di Erode, che condannava a morte i bambini dai due anni in giù (la persecuzione) lo costrinse a rifugiarsi in Egitto con la Sposa e il Bambino fino alla morte del re. Al ritorno, morto Erode e succedutogli Archelao, si stabilì a Nazareth ed ivi restò sino alla fine dei suoi giorni, avvenuta prima del Ministero di Gesù, perché in tale periodo della vita del Maestro gli evangelisti parlarono sovente, e Maria nei vangeli è sempre sola.
Proclamato patrono della Chiesa Universale da Pio IX nel 1860, la sua festa di precetto cade il 19 Marzo, e il Primo Maggio è onorato come patrono del lavoro. Nell’iconografia antica, Giuseppe appare come un vecchio barbato, mentre nulla fa credere che il tempo in cui nacque Gesù egli fosse in età avanzata. La figura del santo è trattata ampiamente fin dal sec. V, poi attraverso l’arte bizantina e in seguito da Giotto e Raffaello che lo rappresentano giovane.
Dal Rinascimento in avanti appare sempre nelle raffigurazioni della Sacra Famiglia.
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